
Il progetto Trans Media Watch Italia nasce nel 2017 dopo lo “stupro di Rimini” e la copertura mediatica vergognosa che ne è seguita, almeno nei primi giorni, con i titoli che distinguevano nettamente tra le due donne stuprate come se non avessero subito lo stesso tipo di violenza e non fossero entrambe donne.
Lo scopo era imitare l’eccellente lavoro di Trans Media Watch: l’osservatorio di tematiche transgender e intersex nei media del Regno Unito.
L’idea di base è che la rappresentazione delle persone transgender, transessuali, non-binarie, gender-creative nei media italiani abbia ampi margini di miglioramento.
All’inizio sembrava fattibile occuparsi anche della rappresentazione delle persone intersex ma col tempo si è reso evidente che ci siano già valide realtà specializzate sul tema e che sia meglio che a parlare di intersex siano le persone intersex stesse presenti all’interno di OII Italia e Intersexioni.
Gli obiettivi sono i seguenti:
- Tradurre e diffondere le buone pratiche già sviluppate a livello europeo e mondiale
- Educare all’inclusione sociale
- Contrastare gli stereotipi, il bullismo, le distorsioni, l’invisibilizzazione, le inesattezze e l’uso scorretto, svilente, umiliante del linguaggio, delle narrative e della rappresentazione
- Diffondere informazioni fondate sulla biologia umana e sulla salute per il benessere dei gruppi in questione
- Collaborare con associazioni e organizzazioni che perseguono fini simili a livello italiano e internazionale.
- Partecipare ad eventi di formazione professionale per diffondere il materiale creato dal progetto
Le narrazioni distorte, stereotipiche, svilenti e scorrette sono l’anticamera di discriminazioni, violenza, e crimini d’odio.